"…Ogni volta che facciamo qualcosa per chi ha meno di noi o si trova dalla parte sbagliata della terra, non facciamo qualcosa di straordinario, ma solamente risarciamo una parte infinitamente piccola dell'ingiustizia che loro hanno subito da quando sono nati e subiranno fino alla morte…" (V. Savio)

Perù

PROGETTO CONCLUSO!

La collaborazione con Vittoria Savio, fondatrice del Centro Yanapanakusun, risale al 2008 quando attraverso una serie di coincidenze siamo venuti a conoscenza della realtà della bambine lavoratrici.

In questa realtà peruviana, in particolar modo nella zona andina, esiste uno sfruttamento silenzioso e molto diffuso di bambine e bambini all’interno delle mura domestiche. Sono bambini che provengono dalle zone montane, affidati dalle famiglie a insegnanti o persone di fiducia per portarle in città e dare loro un futuro diverso da quello della povertà estrema dei paesi. Ma questa speranza molto spesso non si realizza, i piccoli “lavorano” come domestici, e le famiglie perdono i contatti con i loro figli a causa dei continui spostamenti di abitazione e le condizioni di reclusione e isolamento che i datori di lavoro impongono ad essi, riducendoli in uno stato di schiavitù.

Il Centro Yanapanakusun accoglie ragazze lavoratrici, dà loro un sostegno psicologico e sanitario, cerca di interporsi come intermediario tra i datori di lavoro (quasi sempre madri di famiglia) e le stesse ragazze, al fine di far valere i diritti di queste ultime e poter essere pagate adeguatamente.

La nascita della Scuola Maria Angola e lo svolgimento e la creazione di programmi radiofonici autonomi, gestiti dal centro stesso, hanno l’obiettivo di far conoscere alle piccole lavoratrici la presenza di questa struttura aperta e disponibile ad accoglierle e ad ascoltarle, e la possibilità di poter avere un’istruzione gratuita pensata per loro.

 

Progetti che Lucicate sostiene:

 

PROGETTO MERENDE

In ricordo di Agnese Canapel, riguarda il finanziamento delle merende alla Scuola Maria Angola; per molto studenti la merenda è l’unico pasto della giornata e quindi è importante che questa sia abbondante e nutriente.

 

LABORATORIO DIDATTICO

Aiuto per l’acquisto di materiale per un laboratorio didattico della scuola Maria Angola.

 

PROGETTO INSEGNANTI

Adozione di due insegnanti della scuola Maria Angola, poichè il centro selezione e forma direttamente gli insegnanti e gli educatori che lavorano all’interno dell’edificio scolastico, garantendo così serietà e competenza nel percorso formativo di ogni alunno.

PROGETTO RADIO

Grazie ai progetti sostenuti e finanziati dalla Provincia Autonoma di Trento (microazione 2010 e 2011) è stato possibile garantire la continuazione del programma radiofonico del Centro nella Regione di Cusco; questo programma con grande sorpresa nel 2011 è diventato il più ascoltato nella fascia oraria di trasmissione, dando nuovo entusiasmo e nuovi stimoli alle ex ragazze lavoratrici che ora raccontano la loro esperienza e quella di altre ragazze attraverso questo strumento.

Per maggiori informazioni visita www.yanapanakusun.org

ALCUNE MIE IMPRESSIONI - DI LUCIANO PASSERINI

Nell’arrivare in Perù ciò che subito vedi sono:

lo spazio, le distanze, le montagne, le vallate, i sentieri ripidi, i torrenti, i laghi le immense pianure in alta quota , il rosso della terra, i ghiacciai, i colori.

Osservi l’alternanza di due stagioni: la pioggia e la secca.

Spiccano nella gente i colori nei vestiti di tutti i giorni, nei mercati la frutta esposta, sembra un dipinto naturale ,i sapori gli scopri nell’assaggiarla, il giallo della papaia e delle banane,l’arancione del mango e delle arance, il rossiccio delle mele e dell’ananas, il verde, dell’avocado e dei limo; nella verdura   i colori delle cipolle dei peperoni dei pomodori ,viola rossi, il verde bianco di tanti tipi del mais ,della manioca marrone bianca , delle patate nere, bianche, viola, rosse. Li vedi nei tessuti lavorati a mano con telai artigianali con colori rigorosamente naturali, ti prendono quando sono in movimento nelle sfilate folcloristiche nelle piazze delle città , nelle calorose e indimenticabili feste nelle comunità andine.

Poi vedi la gente soprattutto bambini e donne: i bambini, ciò che ti fa bene , i loro occhi ;ciò che ti preoccupa,il loro futuro, le donne hanno un’importanza enorme nella società, nel lavoro della terra ,dei campi ,del bestiame, della casa,nel commercio, nei mercati ,nell’artigianato, nel turismo. Le vedi al mattino di buon ora lavorare assieme agli uomini nelle imprese edili, nelle pulizie delle strade, nella forestazione,al pascolo con pecore, asini, cavalli, maiali,mucche, fanno tutti i lavori, sono allegre , piene di iniziativa e ottimismo te lo trasmettono nel salutarti e nel parlare con te. Portano sulle loro spalle una società che le opprime e le sfrutta duramente fin da bambine. Nel sentire le storie delle ragazze (9-14 anni) del centro Yanapanakunsun ti fanno rabbrividire ,costellate di violenza e soprusi . Le umili case di terra ed erba secca cotta al sole, contengono famiglie orgogliose e piene di umanità ,partecipano tutti al bene della collettività . Il ritmo contadino scandisce il tempo: arare, seminare, togliere le erbacce, raccogliere,senti i cigolii degli aratri tirati dai buoi nell’immensa pianura di montagna, i famigliari, tutti i parenti assieme,partecipano a questo ritmo lavorativo. Se vedi gli strumenti del loro lavoro(piccone,badile,zappa)ti accorgi cos’è consumare un attrezzo .Imparare a guardare con gli occhi della gente del campo è il modo migliore per avvicinarsi e capire le loro storie, le pastorelle tutto il giorno sotto la pioggia a sera tornano a casa con gli animali ,in processione. Tante ore di lavoro duro sotto il sole per avere un po’ di raccolto. C’è grande festa quando il raccolto è buono e c’è grande tristezza quando il raccolto è scarso. Ma questa gente conserva ancora nello sguardo un orgoglio antico e riflette il ritmo di una vita semplice e sacrificata. Mentre nel nostro mondo moderno sempre più si vive la velocità, la comodità, la violenza. “Il tempo è danaro” e il danaro diventa il padrone della vita degli uomini. Con il danaro viene la ricerca delle comodità che ci costringono ad una corsa sfrenata per mantenerle. Nel mondo campesigno il tempo che scorre è un tempo da vivere. L’esistenza è legata alla natura,tutto si muove in un ritmo più naturale. In questo modo di vivere che noi abbiamo perso, possiamo riscoprire i valori che ci fanno respirare qualcosa di antico e di quieto.

ESPERIENZA DI VOLONTARIATO - DI FIORENZA PASSRINI

Sono Fiorenza, una dei quattro Brentegani partiti il 28 ottobre 2012 per il Perù. La mia relazione sul lavoro di volontariato non è dettagliata ed ordinata come quella dei miei compagni di viaggio, perché nel mio zaino dei propositi ho messo solo entusiasmo e voglia di fare. E’ il mio modo di vivere questa seconda età adulta: non preparo programmi, vado un po’ all’avventura, portando con me tanta buona volontà, voglia di lavorare e di riuscire. E poi sarà quel che sarà, perché confido in un agente di viaggio speciale, che non ho mai visto, ma sono sicurissima della Sua presenza al mio fianco. E poi devo dire tutto la verità: avevo capito fin dal principio che Roberto e Luciano erano dei programmatori veramente scrupolosi e a loro mi sono affidata in tutta tranquillità. Così ho pensato solo al lavoro che dovevo svolgere, ad avere buoni rapporti di amicizia con tutti, a comprendere e a farmi comprendere dai Peruani.

Non ho dati né date da annotare, ma solo emozioni e sentimenti da ricordare e condividere.

Conoscevo già un po’ il Perù e la città di Cuzco per esserci stata lo scorso anno. Già allora mi ero un po’ innamorata di questo paese.

Visitare queste terre mi commuove e l’esperienza del volontariato stimola il mio pur piccolo lavoro: affiancare questo popolo nella lunga traversata verso una vita più dignitosa. Il volontariato come spirito di dono è comunque un tentativo concreto per accompagnare percorsi di giustizia, di diritti e di sviluppo per questo popolo che nel corso della storia è stato sfruttato, privato della sua cultura, sottomesso e ridotto al silenzio. 

Se conosci il Perù, la sua gente, la sua cultura antica, il forte legame alla Madre Terra (Pacha Mama), l’abilità e la bellezza del suo artigianato, i sorrisi dei bambini, i volti antichi dei vecchi segnati dalle grandi fatiche, le privazioni e l’estrema povertà che vive la popolazione andina, non puoi dimenticare e non riflettere profondamente.

Il paesaggio è stupendo, anche se può mettere un po’ di angoscia, con le sue montagne altissime, i suoi pendii perpendicolari e le strade impossibili. Tutto è estremo e i sentimenti che si provano sono contrastanti: ebrezza, gioia, stupore e un po’ di paura.

Ora torno allo scopo concreto del mio, del nostro viaggio a Cuzco presso il centro YANAPANAKUSUN parola “quechua” che in italiano sta a significare la bellissima parola “aiutiamoci”; centro fondato trent’anni fa dalla Signora Vittoria di origine piemontese.

 

Il mio piccolo progetto consisteva nel promuovere un corso semplice di cucito per le bambine che vivono nella casa di accoglienza, ragazzine dai 10 ai 13 anni, cui la vita a riservato loro tanto dolore.

Purtroppo ho potuto fare questo solo in piccola parte con MARISOL, una bimba molto intelligente, volonterosa e tanto triste, perché il lavoro da fare per il centro e per le altre comunità andine era davvero tanto. Arrivata nella stanza sartoria, fatto ordine e pulizia, ho sistemato tutte le cose portate dall’Italy: aghi da macchina, tela, fili di tutti i colori, cerniere, fettucce, elastici di tante misure, forbici, metri da sarta, bottoni, ditali che loro non avevano mai visto, ganci e gancetti e tanta altra “bataria”. Roberto tutto fare ha sistemato le due macchine da cucire, riparate, pulite, oliate e pronte per il lavoro. Con Luciana abbiamo tagliato le varie tele per confezionare di tutto e di più. Poi mentre Luciana si dedicava ad altre attività, io me ne stavo sola “nel me sito” a cucire per otto ore al giorno. Le macchine un po’ vecchiotte “le me feva’n’rabiar, e a cusir quele tele en po’ grosse le uce le se spacheva una drio l’altra”. Il mio lavoro è stato soddisfacente perché ho confezionato 50 teli bagno, 30 lenzuola matrimoniali con le federe, 25 grembiuli, 10 strofinacci, 3 tovaglie grandi, 2 copripiumoni con le federe, 2 gonne per la Signora Vittoria, 1 vestito per il teatro delle bambine e … infine 26 tende pesanti con l’attaccatura a mano di 130 anelli in legno, queste ultime per il centro sociale di una comunità andina.

Mentre lavoravo avevo AURAROSA che veniva a tenermi compagnia insieme alle galline che a volte entravano dal cortile: lei è la sola adulta che vive con le bambine, ha 29 anni, sul suo volto e nel suo atteggiamento si possono leggere i traumi e la sofferenza della sua vita. Mi raccontava di lei e della sua famiglia “perduta” e tutti i giorni mi chiedeva un abbraccio; io in cambio volevo un sorriso, per questo sarà sempre nel mio ricordo.

Con le bambine abbiamo avuto un bel rapporto di amicizia, si scherzava, si cantava e loro desideravano imparare l’italiano.

Così è arrivata l’ultima domenica, tre di loro hanno ricevuto la Prima Comunione nella chiesa del Collegio di S. Antonio insieme ad altri bambini. Abbiamo partecipato alla Santa Messa. Tutti portavano il vestito che usano per la scuola, un fiore bianco e una coroncina fra i capelli per le bambine. Al termine della cerimonia, ritorno a casa, pranzo con loro (riso bollito con lenticchie che da noi sarebbe il “pranzo del povero”) e al termine SORPRESA! Una bella e buona torta di pasticceria offerta dai Brentegani. Sui loro volti c’era la luce della felicità, basta davvero poco!

Lunedì mattina 11 dicembre, baci, abbracci, saluti e partenza per l’Italy. A RONALD responsabile del lavoro nel centro che mi ha chiesto di tornare l’anno prossimo per tre mesi ho risposto che andrò dove il destino mi porterà. Arrivata a Brentonico ho meditato sulla mia esperienza.

Ringrazio tutte le persone che ho incontrato e conosciuto, perché ogni incontro mi ha dato qualcosa, chiedo scusa al Perù e alla sua gente per aver giudicato situazioni con mentalità e occhi italiani. Ho compreso che per offrire il proprio aiuto occorre un atteggiamento di umiltà, pazienza e grande ascolto per entrare nella cultura del posto, impararla e portare quel poco o quel tanto di buono che abbiamo noi.

HOLA PERU’ TE TENGO NEL MI CORAZON!

 

Desidero condividere con voi questa bella preghiera: più che mai attuale. L’ho avuta in dono da una Vecchia Curandera (guaritrice) di antica origine indiana d’America della tribù OJIBWA.

 

Padre,

Guarda la nostra desolazione,

 

Noi sappiamo che in tutto il creato

Solo la famiglia umana

Ha smarrito la Sacra Via.

 

Noi sappiamo che siamo gli unici

Ad essersi separati

E noi siamo gli unici

A dover tornare indietro

Per trovare il cammino sulla Sacra Via.

 

Padre,

Divino,

Insegnaci l’amore,

La compassione e l’onore

Per poter guarire la Terra e guarirci gli uni con gli altri.

ARTICOLO PUBBLICATO SUL VENERDÌ DI REPUBBLICA DEL 5 OTTOBRE 2012

Articolo Vittoria Savio - Venerdì di Repubblica - 1
Prima parte dell'intervista a Vittoria Savio
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Articolo Vittoria Savio - Venerdì di Repubblica - 2
seconda parte dell'intervista a Vittoria Savio
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Articolo Vittoria Savio - Venerdì di Repubblica - 3
Terza parte dell'intervista a Vittoria Savio
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